Enogastronomia: presentato a Roma il Merano Wine Festival 2014 - (AGI)
(AGI) – Roma, 23 ott. – Un numero ristretto di “pionieri” (42 per la precisione) che il 7 novembre saranno presentati come le aziende che hanno scritto la storia della viticoltura. Si tratta di “CULT2014”, una delle novità che si annunciano per la XXIII edizione del Merano Wine Festival, in programma dal 7 all’11 novembre a Merano, e illustrate con una conferenza stampa tenuta a Roma, presso Eataly, dal patron della manifestazione, Helmuth Köcher. Con lui anche Paolo Marchi, di Identità Golose, che ha voluto anche accennare ad un successivo evento romano, il Roma Food&Wine Festival che si terrà dal 20 novembre al 1 dicembre.
Helmuth Köcher ha voluto porre l’attenzione sui 23 anni di storia del Festival, una manifestazione la cui base è sin dall’inizio la selezione accurata e rigorosa di prodotti tipici, tra i quali solo i migliori saranno presenti al Merano Wine Festival, dove le porte del Kurhaus si aprono su un fantastico insieme di aromi. “Nel tempo – ha detto Köcher – si è voluto alzare ulteriormente il tono, attraverso la sezione “bio&dinamica”, giunta al decimo anno, che raccoglie 95 produttori di vini biologici, biodinamici e naturali, e che conferma, accanto al Forum sul tema, il ruolo di opinion leader del MWF per i temi della sostenibilità del vino. Nella stessa direzione la certificazione di “Green Event” del MWF, che testimonia l’impegno a diventare un evento sostenibile per l’ambiente”. E tra le novità di questa edizione c’è appunto “CULT2014”, che segna in un certo senso un ritorno alle origini.
Poi il convegno “Italia, quo vadis” sulla tutela delle eccellenze italiane all’estero e il “Focus on Romania”, vetrina dei migliori vini di importanti aziende romene, personalmente scelti da Köcher. Tra le altre sezioni del MWF, anche “Culinaria”, esclusivo contenitore di prodotti tipici di alta gastronomia, anche questi selezionati dalle commissioni, tra aceto e olio di oliva, caffè, the, cibi salati e dolci, distillati e liquori, tra cui anche piccoli produttori come l’umbro “Sollucchero di Monte Valentino“. (AGI)