“Un bicchiere tra le righe” – Il Sollucchero torna a Roma e fa compagnia ai libri di Giovanni Fioriti Editore

Mercoledì 25 marzo 2015, a Roma, dalle ore 18,30, Ma Nouvelle Maison ospiterà tra i suoi bellissimi oggetti e complementi d’arredo, la presentazione del libro Un’altra volta, ancora“. Nuove riflessioni su Ellen West, edito da Giovanni Fioriti Editore. Con Marco Bettoni Pojaghi, Antonio Ciocca, Filippo Maria Ferro, Marta Rizzo,

Un appuntamento con la cultura e l’approfondimento accompagnato dalla degustazione di un raffinato liquore come il “Sollucchero di Monte Valentino“.

Per partecipare, è gradito l’invio di una email a: info@manouvellemaison.it

MA NOUVELLE MAISON, Via della Vite 98 (Piazza di Spagna)

IL LIBRO

Monaco, anni ’20. Ellen West, una giovane di importante famiglia israelita, vive una sofferenza psicologica di amara intensità: mentre attorno fermentano espressioni artistiche e idee di assoluta modernità, antichi e familiari conflitti interiori si dilatano nella preveggenza dell’incubo nazista. Ellen segue le cure di due psicoanalisti geniali e brillanti, Viktor von Gebsattel e Hans von Hattingberg: vede spiegati i suoi sintomi, ma non li risolve, la scena della sua esistenza e del suo mondo sembra non avere uscite. Incontra Ludwig Binswanger che dirige la clinica Bellevue a Kreuzlingen, fondata nel 1857 dall’antenato di cui porta il nome. Ludwig si è preparato con cura alla responsabilità dinastica: ha frequentato lo zio Otto a Jena; si è poi recato da Bleuler al Burghölzli; ha conosciuto Jung e la prima cerchia di analisti; intrattiene un intenso rapporto con Freud, ed è affascinato da Husserl e dalla fenomenologia. Binswanger “comprende” Ellen, si consulta con l’autorità di Bleuler, ma non la strappa a un destino inesorabile. Ellen prende posto in una galleria di “vinti”, colti nei dettagli, nelle loro Gestalten, come i ritratti della Neue Sachlichkeit o come le incisioni di Kirchner: le cartelle di Bellevue non sono congerie di fatti e di dati, contengono appunti per ricostruire “presenze”, visioni del mondo. L’accurata psicopatologia classica si è arricchita delle notazioni sulle dinamiche interne proposte dalla psicoanalisi e si è poi distillata nelle riflessioni di Husserl e di Heidegger. Attraverso i volti, gli sguardi, le voci, si rivela un’epoca al tramonto, si disegna il profilo di un secolo. “Una malattia, non so come si chiama” La figura di Ellen ritorna nella memoria, manima la narrazione, stimola una riscrittura delle “schizofrenie”. La recente pubblicazione, da parte di Albert Hirschmüller, di documenti relativi a Ellen, svela la storia inquietante di un’ “esistenza mancata” e attualizza un incontro cruciale della psichiatria del Novecento. In prospettiva interdisciplinare (Marta Rizzo, Livio Capocaccia, Marco Bettoni Pojaghi, Antonio Ciocca, Filippo Maria Ferro) si intrecciano e compongono vicende biografiche, vissuti, scritti, sogni, relazioni culturali, domande di psicopatologia e nosografia, “nodi” della fenomenologia e della psicoanalisi: in un affascinante anche se tragico mosaico.